La storia di Vieste e le leggende su Vieste

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Villaggio Turistico Isola la Chianca a Vieste, direttamente sul mare
La storia e le leggende sulla città di Vieste del Gargano - Foggia - Puglia

Le origini: tra leggenda e realtà

 
immagine fornita
da Villaggio Idra
Vieste vanta un'origine antichissima, ma ancora controversa: secondo una leggenda Noé, finito il diluvio, avrebbe deciso di trascorrere il resto della sua vita sulle coste del Gargano e, alla morte di sua moglie Vesta (che sempre secondo la leggenda fu sepolta sull'Isola di Samt'Eufemia, su cui oggi sorge il faro di Vieste), avrebbe deciso di fondare una città che recasse il nome dell’amata a sua imperitura memoria.
Attualmente gli studiosi tendono ad identificare Vieste con l'antica Apeneste [greco: isolato rifugio], oppure con Uria. Il toponimo Vieste, invece, farebbe riferimento alla dea greca del focolare Estia (Vesta), figlia di Crono (Saturno) e Rea (Cibele), e al culto del fuoco collegato a tale divinità.
Quale che ne sia comunque l’origine, dell’antico passato di questa città ci parlano ancora le necropoli, risalenti al III secolo, nonché i resti di mura megalitiche.


Alcuni cenni storici

 
immagine fornita da
Villaggio Idra
A causa della sua strategica posizione sul Gargano, Vieste durante il Medioevo fu contesa da Normanni, Longobardi, Veneziani ed Arabi finché, sotto il dominio bizantino, poté prosperare e vivere un periodo di particolare splendore.
Tuttavia la storia di questa importante cittadina, divenuta sede vescovile intorno all’anno mille, rimane segnata da numerosi eventi nefasti: nella prima metà del XIII secolo Vieste venne saccheggiata dai veneziani; molti dei suoi edifici vennero seriamente danneggiati dai terremoti del 1223 e del 1646 e, nei secoli XVI e XVII, divenne vittima di frequenti incursioni dei barbareschi.
Risale al 1554 l’assedio ed il saccheggio della città compiuto dai turchi comandati dal terribile Dragut Rais. Tradizione vuole che proprio questo sia stato il più duro, sanguinario e doloroso colpo subito dalla cittadina in tutta la sua storia: si narra infatti che Dragut abbia ordinato di uccidere tutti i viestani che non potevano essere venduti come schiavi. Gli inabili ed i vecchi della città sarebbero stati quindi condotti in prossimità della cattedrale per essere trucidati e, indi, decapitati su di un masso che, proprio in virtù del brutale eccidio che lo vide protagonista, venne ribattezzato "Chianca Amara" (Pietra amara). Quel triste giorno sarebbero caduti più di 5000 viestani tra vecchi, donne e bambini.
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