
Monumenti e beni architettonici della città di Vieste del Gargano - Foggia - Puglia
Il castello
Nel cuore del borgo antico di Vieste è sito il castello: un complesso fortificato a
base triangolare munito di tre bastioni a base pentagonale (negli spigoli nord, est ed ovest della fortezza).
Probabilmente il complesso monumentale venne fatto erigere da Federico II a scopo difensivo
dopo il devastante saccheggio ad opera dei veneziani, avvenuto nella prima metà del XIII secolo, durante
il quale si danneggiò gravemente, fra l’altro, la cattedrale. Tenuto in efficienza
nel periodo angioino, dopo il 1554 (data del saccheggio di Vieste da parte del turchi al comando di Dragut Rais)
su iniziativa del viceré Don Parafan de Alcalà il castello venne munito di un bastione pentagonale
a presidio del lato nord. Interventi di restauro si resero necessari nel 1646 a seguito di terremoti che ne distrussero
una gran parte, mentre l’edificazione della cappella interna al castello risale al 1677.
Classificato in epoca borbonica come "fortezza di prima classe", dal 1840 il castello venne
smobilitato per essere in tempi più recenti eletto a sede di un distaccamento della
Marina Militare.
La cattedrale
Secondo la tradizione la cattedrale sarebbe stata edificata intorno all’anno mille sulle
rovine di un tempio dedicato alla dea Vesta.
La sua pianta è divisa da una doppia fila di colonne in tre navate terminanti
ciascuna con un abside. Pesantemente danneggiata dal terremoto del 1223 prima e, qualche
lustro più tardi, dal saccheggio dei Veneziani poi, la Cattedrale fu sottoposta
ad un intervento di consolidamento e di ampliamento sotto il regno di Federico II di Svevia.
In quella occasione furono edificate le cappelle laterali, venne ridotta l'altezza della
navata centrale e le capriate laterali vennero sostituite con volte a crociera. Ma altri
eventi nefasti avrebbero minacciato questo gioiello romanico del Gargano: a seguito degli
incendi del 1480 e del 1554 nonché il terremoto del 1646, parte del campanile,
della facciata e l'Episcopio crollarono. E così oggi tracce dell’antico splendore
di un tempo debbono essere ricercate nella parete laterale e nel portale centrale.
Nella chiesa è custodita una pregiata statua lignea raffigurante la Madonna di Santa Maria
di Merino, protettrice della città.
Necropoli Salata e Salatella
A pochi chilometri dal centro abitato, sul costone in cui è situato Gabbiano Beach,
sorge un vasto complesso cimiteriale in ipogei (superficie complessiva è pari a
circa 6000 mq) di epoca paleocristiana (III-IV sec.) definito dagli archeologi come il
più maestoso e suggestivo di tutto il Mediterraneo nel suo genere. La necropoli
è la più antica testimonianza della diffusione del cristianesimo nel
Gargano, ma probabilmente quegli stessi ipogei erano stati usati nella preistoria come
dimore o ricoveri per animali.
Le necropoli della Salatella sono site nella parte alta e sono composte da due ipogei
comunicanti in uno dei quali (quello a destra) è collocata una tomba a baldacchino
più altre due grotte di dimensioni ridotte ed il nucleo maggiore, parte del quale
è crollato.
Il complesso più importante è quello de "la Salata" che consta
di una grotta di ampie dimensioni con una falesia alta circa 30 metri. Sulla parete destra
sono collocati due ordini di tombe collegati fra di loro da una scalinata stretta scavata
nella stessa roccia, mentre sulla parte di sinistra alcuni arcosoli sono contornati da
tombe ordinate e su quella centrale i loculi, anche molto piccoli, si succedono quasi
senza soluzione di continuità.
Nelle purissime acque della sorgente che sgorga da una grotta de "la Salata"
sono preservate alcune specie faunistiche qui tipiche del sistema di zone umide costiere
quali la rana, la tartaruga e la biscia d’acqua.
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